domenica 7 agosto 2016

Dio e Pietro. S01E03



Pietro entra con aria afflitta nella stanza dei videogiochi di Dio.
Dio sta osservando la fila di compact disc con il logo PlayStation® sulla costa. Nota che Pietro ha qualcosa di importante da dire.

D- Che c'è Pietro?

P- Un'altra giornata nera sulla terra...

D- Cioè? Non mi dire che si sono estinti gli elefanti! M'incazzo!

P- No, no... Un attentato... Kamikaze... Morti... Caos...

D- Eh.

P- Vile attentato... Morti innocenti... Bambini... Nessuna colpa...

D- Come tutti i cazzo di giorni sulla terra Pietro. Cosa vuoi da me?

P- Ma in Europa! Di nuovo! Il Cuore dell'Europa! Colpito! Vili!

D- Spiegati Pietro, sono secoli che gli umani rosa brutalizzano gli umani marroni. Qualcuno decide di restituire un paio di bombe per la sua squadra. Cosa ti sorprende tanto?

P- Se però inizi con il pippone comunista chiudiamo subito il discorso, ok?

D- Pietro, quello che chiami “pippone comunista”, dimostrando una conoscenza tutta tua della politica umana, è una descrizione dello stato delle cose, e il fatto che esca sempre dalla bocca di qualche fichetto comunista non ne altera la sostanza.
Ti assicuro che se mi importasse qualcosa degli umani punirei chi lo merita, magari anche con qualche scenetta dalla bibbia o dal corano, sai come li farei contenti? Però lo sai, sono molto piu' divertenti se li mandi allo sbaraglio.

P- Il libero arbitrio...

D- Si vabbè.

P- Almeno quello ce l'hanno. Anch'io.

D- Certo, Pietro. Torna frettolosamente a ispezionare i cd

P- …

D- …

P- Esiste.

D- Si che esiste.

P- Cioè, io so di averlo. So cosa si prova.

D- Ma si che lo avete. Perché insisti?

P- Non mi piaci quando sei così evasivo. Nascondi qualcosa.

D- Hai visto come sei sveglio? E se non te ne fossi accorto, stai questionando Dio 
l'Onnipotente, scusa se è poco, tranquillo che ce l'hai il libero arbitrio.

P- E' importante. Non evitare il punto. C'è, o si sono inventati pure quello?

D- Non voglio evitare il punto, ma è difficile spiegartelo... Potrei rispondere che sono vere entrambe.

P- Parla chiaro porca puttana! Quando ci hai creati ci hai fornito il libero arbitrio o no?!?

D- Senti ciccio, quanto cazzo credi che mi sia sbattuto per voi? Ho buttato sulla terra una manciata di prototipi pelosi, e poi sai bene il casino che è successo, in un attimo avevate automobili, telefoni, stili di vita e orologi. Mica ho programmato nulla. Siete voi che vi programmate a vicenda. Da sempre. Questa è la verità che volevi, sei contento? Rifletti su queste parole, e se non ci arrivi da solo, un giorno se ho voglia te lo spiego. E smettila di stressarmi con questa storia degli attentati, non sei sulla terra e non hai sofferto perdite. Non hai nemmeno la scusa che ti caghi addosso.
Ora se vuoi giochiamo a Tekken. Tutto chiaro?

P- … Me lo spiegherai prima o poi?

D- Sì, mio buon Pietro.

P- … Quale Tekken?

D- Tre.

P- Ok.

sabato 20 febbraio 2016

Dio e Pietro. S01E02





Dio scruta la terra da una delle sue poltroncine da cinema fluttuanti, il sorriso sulle labbra si interrompe occasionalmente per sgranocchiare una mandorla.

D- Dio cane...

P- Cosa?

D- “Dio cane”, forse è una delle mie bestemmie preferite. E' proprio forte.
C'è quel tizio che dice “Dio cane” da mezz'ora perché non riesce a montare un mobile Ikea.

P- E ti fa arrabbiare?

D- No, ha ragione, gli ho messo i pezzi sbagliati. E' un architetto con problemi di rabbia, voglio vedere se poi picchia la moglie.

P- Non male. E se la picchia lo punisci.

D- Certo cazzo. Non si picchiano le donne.

P- Posso vedere?

D- Claro, il divertimento va condiviso.

P- Strana cosa però.

D- Cosa?

P- Le punizioni. L'idea che qualcuno decida che qualcosa è sbagliato e ti punisca di conseguenza. Chi dice che devi accettarne l'autorità?

D- Sono Dio.

P- Non parlo di te, stupido. Metti per esempio che uno si droga. La polizia lo becca e lo mette dentro, anche se non faceva male a nessuno. Persino a lui pare normalissimo, non dice nulla.
E gli altri drogati? Nulla. Zitti. Maledetti tossici cacasotto, manco un picchetto, un lancio di uova sulla questura, niente. I drogati sono la maggioranza assoluta, porca puttana! Non lo sa nessuno! Solo io e te! Si nascondono tutti, non hanno un partito! Devi fare qualcosa!

D- E dai con questa storia.

P- Ma è importante! E' la droga! Perché no? Dimmi perché no?

D- No, tu dimmi per favore che non devo spiegarti ancora come funzionano gli umani.
Hanno paura. Non vogliono che si sappia che hanno paura. Per nasconderlo si inventano nemici e combattendoli si sentono coraggiosi. Punto.
Non li volevo così ma come educatore sono piuttosto svogliato.

P- Non mi dire...

D- Dovresti saperlo ciccio, eri umano pure tu. Immagine e somiglianza, ricordi?
Siete i miei adorati figliocci scemi.

P- Non mettermi fra gli altri umani per favore.

D- E tu non ti ci tirar fuori, per favore. Nulla di peggio di chi si vergogna di ciò che è.

P- Va bene, va bene. Non cambiamo argomento. Chi ha messo la droga sulla terra? Tu.

D- Beh, ho messo tutto io.

P- E perché hai messo la droga? Per istruirli un pochino, giusto? Per liberargli la mente ogni tanto. Perché imparassero a usare qualcosa di pericoloso e potente, piano piano. Apprendere disciplina e autocontrollo, e al momento giusto vedere te, ricordi? Dimmi quanti esseri umani ti hanno visto.

D- Uno.

P- Chi?

D- Jimi.

P- Esatto. Uno. Da quando li hai inventati. Uno ti ha visto e tutti gli altri parlano di te e ti venerano alla cazzo di cane e si sono inventanti dieci comandamenti che interessano a loro e non a te.
Il tuo regno in terra è gestito e popolato dai peggiori fra i mediocri, e tu stai a guardare.

D- Ma sentiti, il mio regno in terra. Davvero credi che abbia voglia di consigliare gli umani? 
Da qualche tempo ragioni proprio come loro, non è che dobbiamo reincarnarti per un poco affinché tu recuperi la giusta prospettiva? Vuoi essere un pompiere? O morire di fame perché non hai un quattrino? Vuoi fare il presidente, Pietro? Quello che vuoi.

P- Sei crudele.

D- No Pietro, sono un dio d'amore, lo sai.

P- Ti diverti molto, vero?

D- Praticamente mai, amico mio.

P- Sei un vecchio triste e rancoroso.

D- Forse sono triste, ma il rancore non mi appartiene. Non voglio essere stronzo quando dico che ragioni come un umano, davvero. E' semplicemente così, ed è uno dei motivi per cui mi piaci. Mica tutti gli umani ragionano male. Non sempre.
Il fatto è che li ho creati con le intenzioni di chi compra una coppia di criceti. Gli fornisci un buon ambiente, li nutri e speri che stiano bene e non si cibino della prole, ma non insegni a leggere al tuo criceto. Mi ci sono affezionato, questo è vero, ma non tirare troppo la corda. Se vogliono che la loro esistenza abbia un senso hanno tutti i mezzi per trovarselo.

P- …

D- …

P- Anche io ero un criceto per te?

D- Sì Pietro.

P- Allora perché sono qui? Perché io?

D- Mio figlio ti ha dato le chiavi Pietro. Porca vacca, ti sei drogato?

P- Non è quello. Pensavo di significare qualcosa di piu'. Sono un criceto che tuo figlio ha portato in casa. Per essere un dio d'amore sei assolutamente insensibile.

D- Pietro se continui a rompere i coglioni ti rimando sulla terra.

P- …

D- …

P- A che punto è l'ingegnere?

D- Ci siamo quasi. Siediti.

sabato 2 gennaio 2016

Dio e Pietro. S01E01



Dio scruta la Terra dalla sua poltrona fluttuante, da qualche parte sopra Berlino.
Dio- L'Occidente è una culla di depravazione e cecità, una disgustosa polla di sterco fuso che catapulterei volentieri nello spazio infinito.

San Pietro si avvicina fluttuando, aria annoiata e mani giunte dietro la schiena.
Pietro- Eccoti, esterofilo dei miei maroni.

D, storcendo la bocca- Col cazzo, lo seguirebbe immediatamente l'Oriente intero, finti illuminati schiavisti della propria prole. E la fottuta Africa e le mattanze e il voodoo. Ti salvo gli svedesi. Forse.

P- Vabbè. Allora lasciamo il mondo agli svedesi. Sei tu il capo. Però ti dico come va a finire: metà si trasferiscono subito sull'equatore, perché sono esterofili come te, e muoiono come pinguini all'equatore una settimana dopo. Un quarto si impicca per il dispiacere, sai come son fatti. Rimangono un quarto di svedesi in Svezia e il resto del mondo agli animali, che son fichi, per carità, li guardiamo da secoli e sappiamo che non c'è nulla come scoparsi una balena inebriati di LSD. Però che palle dopo un po'. Ricordi com'era il mondo prima che inventassi gli umani? Che rottura di coglioni? “In principio” era un cazzo marcio, me lo hai detto tu!

D- Certo che ricordo, però stanno esagerando. Magari invento qualcos'altro.

P- Ma loro sono perfetti! Sono imprevedibili e sicuri di tutto anche se non sanno niente! Inventeranno qualcosa di epico proprio in questi giorni, ne sono sicuro! Sarà fantastico e ci sbellicheremo, come con la religione o la guerra! O Hitler! Cazzo te lo ricordi Hitler?

D- Hitler è stato una figata Pietro, ma è sempre la solita solfa, dopo Nerone nulla di nuovo.

P- Radical chic da due soldi.

D- Pensavo anche che mio figlio potrebbe cambiare atteggiamento. Lui li odia proprio.

P- Vabbè ci credo. Ogni tanto mi chiedo perché hai mandato un essere divino sulla terra.

D- Ok. Vuoi la verità? Mi aveva rotto le palle.

P- …

D- Con questa storia che io posso trombarmi e uccidere e torturare tutti gli umani che voglio, e lui no, e tutti i Santi giorni era un “babbo voglio il mio pianeta con gli umani” e così via.

P- Quindi l'hai mandato fra gli umani. Proprio nel tuo stile.

D- Ma gli avevo lasciato i poteri! Avrebbe potuto friggere tutti i fottuti ebrei e romani in un secondo! Ma no! Mille volte meglio poter rompere le gloriose uova dell'onnipotente 
coll'eterno senso di colpa del Cristo! Ho un figlio adolescente di duemila anni, Dio cane.

P- Bestemmi pure come un umano. Li ami. Non puoi friggerli.

D- Lo so...

P- Piuttosto. Che abbiamo da fare oggi?

D- In che senso? Niente...

P- Ecco il problema. Da un sacco di tempo non facciamo niente. Gli umani, gli umani, sempre con 'sti cazzo di umani, basta! Facciamo qualcosa. FAI qualcosa, Cristo, sei tu il capo. Andiamo a rompere le palle a qualcuno!

D- E a chi?

P- Tipo a qualche pezzente di dio minore! Gli spacchiamo il multiverso e ci sbellichiamo mentre tira su i cocci!

D- Come con gli umani...

P- Con te non si può parlare.

D- Non vuoi guardare in faccia la realtà. Ho visto tutto. Fatto tutto. So che l'eternità non esiste, perché il tempo è infinito ma le cose finiranno. Sono da sempre e sempre sarò, questa è la mia condanna.

P- Ok. E' vero. Allora cosa vuoi fare? Guardiamo gli umani?

D- Si.

P- Cristo.

D- Già.