Una corazza.
Sembra una cosa antica, ma oggi le cose antiche ci vanno a genio.
Sembra una cosa antica, ma oggi le cose antiche ci vanno a genio.
Come il ritorno del vintage, e le fiere del vintage e l'abbigliamento vintage, così siam liberi sfoggiare la nostra individualità freak, dalle foto si vede che spiriti liberi siamo.
Si sa che indossando occhiali simili a quelli di John Lennon se ne acquisisce automaticamente lo spessore.
Si sa che indossando occhiali simili a quelli di John Lennon se ne acquisisce automaticamente lo spessore.
Sì.
Ecco, forse mi piace il recupero del vintage tanto in voga, perché
rende i fighetti aderenti all’iniziativa meno brutti da vedere. Butta via.
Comunque, la corazza.
Protezione d’altri tempi, ma finisce che l’usiam tutti, io,
tu, noi, ché dentro siam molli, e sarebbe bello andare in giro a mostrarsi
molli, ma i rischi son noti a tutti.
Magari non succede nulla, ma quando ti apri, a tutto ti
apri, al bene come al male, e con quest’ultimo c’è poco da scherzare.
Passeggiamo in armatura, bella lucida, e chi ci guarda vede
la propria immagine riflessa, perché l’armatura non cambia con noi, ma risponde
a ciò che incontra.
E’ comoda e potresti non toglierla mai, se non fosse
impossibile.
Impossibile, parolone, non so se sia impossibile, ma mi è
successo ogni tanto di dover scegliere fra toglierla o non far entrare più
nulla.
Non so come sia non far entrare più nulla, ma suona molto
male e non vorrei scoprirlo, quindi tolgo l’armatura, e come sempre mi
rimprovero per aver dimenticato la brutta sorpresa.
Sotto il ferro battuto ho ancora una pancia molle.
Guardo gli altri, spaesati come me, e mi ricordo che siamo
stati protetti.
Che la corazza fosse il bel vestito liscio con cravatta, o
la faccia di culo che si monta al mattino, ha fatto lei tutto il lavoro, ogni
giorno, fino a che abbiamo smesso di farci caso, convinti di esser duri come il
nostro carapace.
Un anziano canuto mi disse:
“Avevo la miglior corazza, ma un mattino ho voluto nuotare.
Indovina un po’, dove son finito.”
“E’ un pensiero molto saggio. Grazie, Osho.”
“Sono Tiziano Terzani.”
“Ah. Scusa.”