lunedì 21 gennaio 2013

Illusions of Grandeur

Fra i passaggi inevitabili della disoccupazione, oltre a farmi crescere la barba e andare al bar a bere il caffè come fosse un lavoro, c'è anche aprire il blog.
Mi costringo a far qualcosa, perché non faccio altro che far progetti, e mi fermo lì.
Avendo imparato a riconoscere le fasi del balordo processo creativo, posso dire con certezza che sono tre, e vado a esporle;

Fase 1 - L'idea
La folgorazione mi coglie mentre sto facendo altro, mettiamo che sono al bar.
Bevo il caffè, scambio qualche chiacchiera con l'amica al tavolo, parliamo della fatica che si fa a esser giovani che non fanno un cazzo, che è una bella fatica, checché ne dicano i meno fantasiosi.
Arriva l'idea, ed è sempre bellissimo.
Una porzione del motivo per cui sono venuto al mondo è racchiusa in quell'istante, sto disegnando in testa una bozza del mio futuro, e pare felice e stimolante, quasi un momento sacro.
L'idea è al momento una macchia luminosa senza contorni distinguibili.

Fase 2 - Lievitazione
Mi chiudo un attimo in me stesso, rispondo in maniera sconnessa alle domande dell'amica, che ormai ci è abituata, sta bon che è paziente e sa che il cervello mi lavora lento.
La pensata inizia ad assumere una forma intelligibile, le sue basi sono solide e pronte per lo sviluppo.
Fase 2.1 - Illusions of Grandeur
La sottofase del processo creativo in cui visualizzo la perfetta conclusione del progetto. 
In questa visione utopica ho già superato tutti gli imprevisti, appianato le difficoltà, sciolto nodi e raggiunto il successo. 
Soldi, fama e soddisfazione mi travolgono come una cascata di cioccolato caldo, io apro la bocca e trangugio beato.

Fase 3 - Al lavoro!
Torno a casa, metto il culo su una sedia e inizio i lavori, pianifico, ragiono, focalizzo tutta la mia attenzione sull'obiettivo.
L'incontro con le difficoltà del mondo reale mina le basi del progetto, e il ritorno di fiamma della fase 2.1 accende la miccia.
Il castello esplode in una nuvola di inconcludenza, dimentico il resto giocando a Medieval Total War.


La morale è che magari è meglio sbattermi un poco, prima di lanciarmi su ottomila idee geniali e finire a fare il lamentino perché la società è cattiva con me.
Inizio così, pian piano.

Buona giornata.